Storico dell’Arte DANIELE RADINI TEDESCHI
Critica del quadro presentato alla Triennale di Roma 2011:
Gli ardenti e appassionati colori dello scorcio urbano rendono la composizione, seppur semplice, piena di gioia. La superficie squadrata dalla serie di grattacieli attraverso una ripetizione di tonalità brillanti.
Critico d’Arte FLAVIO DE GREGORIO
Critica del catalogo artistico degli accademici del Santa Sara:
La realizzazione di una forma atta a perseverare nel tempo il condizionato mondo da lei vissuto ininterrottamente al fine di voler poi creare il reattivo ed intrigante fenomeno cromatico della separazione grafica, contribuisce a rendere unica la mimesi e il soggetto predefinito della pittrice Moira Bigelli. Dalla poetica azione tonale di contrasto, il percorso si evolve in sintesi assai creativa ma non tanto per la qualità estetica quanto per il sistematico esordio cognitivo dal cui universo percettivo, il suo desiderio di rivisitazione dell’immagine contribuisce a offrire indipendenza all’itinerario costruttivo della struttura pittorica.
Il Critico d’Arte ANTONIO DI GASPARO ne parla così:
avvalendosi sempre di SPAZI-SUPPORTI dai particolari rapporti dimensionali e di fervidi colori acrilici, Moira Bigelli crea Opere pittoriche collocabili, senza alcun dubbio in un ambito artistico FIGURATIVO-POP, che potrebbero a prima vista, apparire essenziali ma che in realtà risultano grandiosamente semplici_
Opere che inducono a far meditare sull’alto concetto di SEMPLICITA’, come naturalezza e sobrietà, assolutamente da non fraintendere con facilità o superficialità_ Abituata, dai suoi frequenti viaggi in tutto il mondo e dall’attenzione dettata dalla passione fotografica, ad osservare ogni cosa nei minimi particolari, ad appropriarsi mnemonicamente di ogni dettaglio, M.B. con sana e insita curiosità è incline a studiare, analizzare, tutto ciò che è noto e tutto ciò che è NOVITA_ Nella sua pittura esegue quindi un laborioso e sottile lavoro di SOTTRAZIONE_ Il suo delicato lato LUDICO, dopo aver scremato, quasi SCARNIFICATO tutto, le fa aggiungere alla FORMA, un’apparente casualità di colori, quasi mai PROPRI, quasi mai VERITIERI nel mondo reale_ Paesaggi dai cieli arancio, cactus viola, mari dalle onde arcobaleno, nuvole rosse, visi di tutti i colori, capelli verde pisello così come pane e castagne, zucche viola, finocchi gialli_ Ed edifici, monumenti viola, arancio, o cornetti portafortuna verdi in contrasto con quadrifogli bianchi_ Tinte improbabili, ma sorprendentemente in armonia_ Ambigue visioni, dove la FORMA immediatamente suggerisce COSA si guarda, lasciando l’osservatore in una dimensione vera, effettiva e dove il COLORE dominante, invece confondendo, accompagna nell’IRREALE, immaginario e fantastico_ In frazioni di secondo, M.B. fa quindi SPAZIARE dalla LUCIDA visione a quella poetica che solo il SOGNO ci può donare_ Razionalità e irrazionalità coesistono felicemente nei suoi PRODOTTI così come per antonomasia convivono nell’ANIMA e nella MENTE dell’Artista_ L’Opera di M.B. è riconducibile, pur senza alcuna ispirazione, ad Artisti come Warhol, Lichtenstein, Adami, ai Graffitisti metropolitani, agli storici disegnatori disneyani degli anni ‘60, pur conservando una propria cifra distintiva che la diversifica sostanzialmente dai famosi succitati_
Un’attenzione a parte meritano i lavori a tematica religiosa, appartenenti alla serie CREDENDO: Cristi crocifissi, Madonne con Bambino, in armonia ricercata con cura e con un maggior lavoro di sottrazione, rispetto al resto della propria produzione_ La forma dei volti senza alcun TRATTO somatico, obbliga a riconoscere la FORZA e il SACRO delle immagini, dando possibilità di inconsapevoli immedesimazioni nei Soggetti, da parte di ogni individuo di qualsiasi etnia e credo religioso_ L’intera Arte di M.B. è anche pervasa da un senso di musicalità: note basse date dall’incisivo SEGNO nero e note alte date dai vivaci colori, tutto sempre con SEMPLICITA’_ Quella stessa, che è insita in un bimbo appena nato, così come quella dei Lama tibetani, raggiunta dopo decenni di MEDITAZIONE_ Critica del quadro presentato alla Triennale di Roma 2011: Gli ardenti e appassionati colori dello scorcio urbano rendono la composizione, seppur semplice, piena di gioia. La superficie squadrata dalla serie di grattacieli attraverso una ripetizione di tonalità brillanti.